Esistono moltissimi sistemi o metodi stenografici. Ogni paese del mondo può averne uno o più. I vari sistemi possono poi essere applicati, con più o meno successo, a lingue diverse da quella per cui erano stati concepiti. Alcuni sistemi, utilizzati in passato, sono caduti in disuso. Possederne la chiave interpretativa e tramandarla perché i testi in codice che si sono conservati o che potrebbero essere reperiti, assicurino intelligibilità e possibilità di studio agli specialisti che in futuro vorranno occuparsi di “paleostenografia”, di “filologia stenografica” o di “stenografologia”, è un’esigenza fondamentale della cultura e della civiltà. Tra le finalità del neo-Istituto romano “Scripturae Munus” c’è quella della formazione di esperti da assegnare ai compiti di ricerca, decodifica, studio ed eventuale pubblicazione di documenti stenoscritti provenienti sia dalla committenza pubblica e privata che da provvidenziali rinvenimenti a seguito o meno delle ricerche promosse. La sezione operante in questo settore, attualmente impegnata nella transcodificazione di testi su mandato di un’insigne Accademia scientifica, necessita di aumentare il numero dei collaboratori specie per quanto riguarda l’area delle traduzioni di manoscritti gabelsbergeriani, ma essendo ipotizzabile l’esistenza – e il rinvenimento (a seguito dell’indagine che a breve sarà ufficialmente avviata in tutte le biblioteche e gli archivi d‘Italia) - di qualche deposito di documenti stenoscritti con metodi diversi, sarebbe opportuno prevedere la presenza di traduttori per i metodi Meschini, Cima e Mosciaro.
Esiste, poi, il problema del perfezionamento stenografico di coloro i quali, usciti dalla scuola con una base di conoscenze in uno specifico sistema, desidererebbero riprenderne e migliorarne lo studio. Queste persone hanno il diritto di trovare chi completi la loro preparazione, diritto che richiama il dovere di adoperarsi perché non vada perso l’incalcolabile patrimonio di cultura stenografica accumulatosi nel nostro paese in particolare negli ultimi due secoli.
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